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L'Origine della Triscele

  • siciliafansclub
  • 22 nov 2013
  • Tempo di lettura: 2 min
A Palma di Montechiaro (Agrigento) vi fu un ritrovamento della Triquetra, proveniente dall'ipotesi Minoica (cioè Cultura Cretese).
Questa Triscele di terracotta di quel periodo è conservata nel Museo Archeologico di Agrigento.
L’isola fu chiamata inizialmente Triquetra, poi Trichelia, successivamente Trinakìa con un solo significato: "Terra con tre alti promontori" (Peloro , Pachino e Lilibeo) con la raffigurazione di forma triangolare.
La triscele, come simbolo della Sicilia, era inizialmente la testa della Gòrgone (o della più specifica Medusa), i cui capelli sono serpenti, dalla quale si irradiano tre gambe piegate all'altezza del ginocchio.
La Gòrgone è un personaggio mitologico, che secondo il poeta greco Esiodo era ognuna delle tre figlie di Forco e Ceto: Medusa (la gòrgone per antonomasia), Steno (la forte), Euriale (la spaziosa).
Un'altra versione della testa è quella di una donna, forse di una dea, in taluni casi raffigurata con le ali per indicare l'eterno trascorrere del tempo, contornata da serpenti per indicare la saggezza.
I serpenti in seguito sono stati sostituiti da spighe di frumento, a voler significare la fertilità della terra dell'Isola (i serpenti furono sostituiti con spighe di grano dai Romani per simboleggiare il suo status di "granaio" di Roma).
Durante l'VIII secolo a.C., i Greci fondavano lungo le sponde del Mar Mediterraneo nuove città. Quando arrivarono in Sicilia rimasero affascinati dalla sua abbondanza.
Circumnavigandola scoprirono che aveva una forma triangolare con tre punte, che oggi conosciamo come Capo Passero a sud, Capo Peloro a est e Capo Lilibeo a ovest.
Il triscele apparve sulla scena prima della colonizzazione greca dell'isola, ma furono i Greci per primi a chiamarla Trinakìa (mutato nel tempo in Trinacrìa), dalla parola greca: trinacrios, che significa treis (tre) e àkra (promontori), da cui anche nel latino trìquetra (a tre vertici). La triscele, in seguito, fu adottata dai greci come simbolo della Trinacria, che è rimasto un sinonimo per Sicilia.
La Triscele (in qualche caso indicato anch'esso come Trinacria) è stata adottata dal Parlamento Siciliano come parte integrante della bandiera siciliana, dove è stata posta al centro, tra il rosso e l'oro della bandiera, con la legge regionale n. 1 dell'anno 2000.
Inoltre è presente inoltre nello stemma comunale della città di Caccamo.
Origine del testo: Wikipedia

 
 
 

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